Da anni il commercio equo, ed in particolare Altromercato, sostengono il popolo palestinese per far valere il loro legittimo diritto di vivere e lavorare nei propri territori. E come sempre, il nostro “universo equo” prova a farlo in modo concreto, stando dalla parte dei produttori locali e dando a tutti i nostri clienti la possibilità di sostenerli!

Quest’anno, la nostra sfida è quella di arrivare ad acquistare un buon quantitativo di prodotti palestinesi in modo da permettere ai contadini di poter continuare a lavorare. Lasciare le terre incolte creerebbe il pretesto ad Israele per espropriarle, ecco perchè PARC, l’organizzazione di pace della Palestina, ha bisogno del nostro aiuto concreto.

La campagna a sostegno PARC (Palestinian Agricultural Relief Committee), storico fornitore di Altromercato, offre la possibilità di ordinare, entro e non oltre al 20 febbraio, tre prodotti coltivati/realizzati in Palestina:

  • COUS COUS, prodotto dalle donne di PARC che arrivano dal campo profughi di Gerico. Per loro un lavoro non significa solo futuro, ma dignità e riconoscimento sociale.
  • DATTERI, della tipologia Medjoul che viene dalla Valle del Giordano, dove, prima dell’occupazione, i palestinesi avevano accesso a 254 pozzi d’acqua, mentre oggi solo a 24. I datteri di PARC rappresentano un simbolo di tenacia e un presidio vitale, che supporta le comunità e impedisce la confisca della loro terra.
  • MANDORLE, coltivate a Jenin, un territorio vicino al muro di confine, la cui produzione rappresenta un simbolo di libertà per la Palestina.

A questo link è possibile preordinare i prodotti, che arriveranno nelle nostre botteghe entro Pasqua 2022.
Ma attenzione, le quantità disponibili sono limitate, prenotate al più presto! 

I prodotti

Perché i prodotti che vogliamo sostenere con questa campagna sono così importanti e portatori di storia, lotta e speranza?

I datteri della varietà di Medjoul, provenienti dalla Valle del Giordano, sono particolarmente grandi e pregiati.
PARC ha investito molto per costruire l’impianto di lavorazione in modo da controllare tutto il processo produttivo. Dopo la fumigazione i datteri vengono lavati, asciugati e controllati. Vengono quindi essiccati, classificati tramite selezione ottica, confezionati in cartoni e stoccati in celle refrigerate. Questo grosso investimento permette di mantenere i datteri in condizioni ottimali per diversi mesi e di immetterli sul mercato locale anche in periodi di non raccolto o terminato il ramadan, quando vi è una forte richiesta. I contadini in questo modo non sono costretti a vendere tutti i datteri quando i prezzi sono bassi, creando un notevole valore aggiunto.
Con la produzione dei datteri  i palestinesi lottano per la propria terra, per far valere il diritto di vivere e di lavorare nel proprio territorio, nonostante le numerose difficoltà che incontrano ogni giorno contro la repressione israeliana che si manifesta anche con limitazioni all’accesso delle risorse idriche. 

Il cous cous, unico al mondo, è ottenuto dalla lavorazione artigianale, con tecniche raffinate tramandate da generazioni. Il pregiato grano duro integrale, chiamato hambar, viene mescolato al grano tenero spezzettato, bulgur, quindi si aggiungono acqua e sale e con movimenti rotatori delle mani si impasta la semola ottenendo i granelli di cous cous. Questi vengono successivamente setacciati, essiccati e cotti al vapore. Il grano viene acquistato dalle cooperative di donne a Jenin e lavorato dalle donne della cooperativa Al Mahtas nel campo profughi di Gerico. Queste donne vivevano in zone ora occupate da Israele. Per una donna avere un lavoro significa non solo possedere una fonte di reddito, spesso l’unica fonte per la famiglia, ma anche ottenere un riconoscimento sociale nella comunità.
Inizialmente la produzione di cous cous avveniva a Gaza ed erano coinvolte circa 200 famiglie. Dopo la chiusura delle frontiere, nel 2007, e il conseguente isolamento di Gaza, PARC si è trovata costretta a spostare la produzione a Gerico in Cisgiordania.

Le mandorle sono i semi del mandorlo, albero forte e resistente, capace di sopravvivere anche senza irrigazione. La varietà coltivata è dolce e pregiata, dal guscio morbido di facile lavorazione. Queste mandorle provengono da 3 cooperative di contadini (Aaqqaba, Tubass e Al Yamooun) nell’area di Jenin, al confine nord della Cisgiordania, una zona fertile ma divisa dal muro di separazione.

Se volte assaporare anche voi un pezzo di Palestina, aiutando gli agricoltori del luogo,  prenotate i vostri prodotti qui